Appena scesi dal traghetto,attraversata la parte brulla dell’isola, Barbat è il primo centro abitato che si incontra.
Gli abitanti si occupano principalmente di coltivare gli orti, è una zona ricca di erbe aromatiche, ulivi e giardini, i cui prodotti vengono utilizzati nell’offerta gastronomica del luogo, della costruzione di barche e di pesca, da qui proviene la maggior parte del pesce che si può gustare sull’isola di Rab.
La costa molto articolata è piena di spiaggette di ciottoli, la più rinomata è quella di Pudarica che si trova appena fuori il centro abitato.
In paese si trovano campo da pallavolo, basket, campi da tennis e da calcio, piste ciclabili, sentieri per camminata, corsa e trekking ed è possibile pescare e praticare numerosi sport d’acqua tra cui anche kayak, sci nautico e immersioni.
Essendo un paese giovane, sorto soprattutto per esigenze turistiche, Barbat non ha un centro storico da esplorare, ma al contrario oltre 6 km di passeggiata costiera che si presta a lunghe camminate e corse mattutine, è percorribile anche in bicicletta e congiunge l’abitato di Barbat con la vicina città di Rab.
A giudicare da alcune rovine, in questa zona esistettero insediamenti molto antichi. Sull’ altura di San Damiano, cossi chiamata da una chiesetta che un tempo portava il nome di questo Santo, si vedono i resti di un castelliere preistorico e le rovine della suddetta chiesetta di San Damiano della quale troviamo una menzione nel XIV secolo.
Secondo una leggenda le rovine risalgono all’epoca delle colonie elleniche e potrebbe trattarsi effettivamente di tracce di una colonia militare greca fondata qui nel IV secolo avanti Cristo dai Greci di Sicilia. Tuttora si racconta sull’ isola, che durante una battaglia per la conquista, ovvero difesa di questo forte, scorsero a ruscelli il vino e il sangue fino al mare. Si suppone che le rovine di colle San Damiano – non quelle della chiesa – siano i resti dell’ antica Collentum menzionata da Tolomeo.
Ai piedi del monte, presso la frazione di Percinic, durante le basse maree, si vedono i resti di muri che potrebbero essere quelli di un abitato fondato da profughi rifugiatisi sull’ isola fuggendo davanti agli Unni di Attila. Barbat ha la sua festa popolare, la „Karmenica“ che si celebra il 16 luglio, con una ricca offerta gastronomica.
